Tutte le scuse portano al macello

Se sottrarsi coscientemente all’immane tragedia quotidiana di sterminio di individui pienamente senzienti e autocoscienti, sensibili al dolore e alle emozioni come noi, se tutto questo equivale oggi ad essere estremisti, allora io sono un estremista.

Se decidere di non alimentare più una violenza di proporzioni planetarie, sistematica e capace di auto rigenerarsi per diabolica mano dell’uomo, al costo di fiumi e fiumi di sangue innocente smaltiti come semplici rifiuti di produzione industriale, se tutto questo rappresenta essere estremista, allora io sono un estremista.

Se dedicare la propria vita nell’impegno atto a cercare di sovvertire questa anestesia generale di massa della realtà di dolore e di terrore inascoltato a cui sono destinati miliardi e miliardi di vittime ogni anno, liberandone da essa più coscienze possibili, beh, se tutto ciò equivale ad essere fanatico ed estremista, allora io lo sono completamente.

Se noi siamo considerati estremisti solo perché abbiamo avuto forza, volontà e coraggio nel voler scoprire l’inumana realtà di dolore del mettere sistematicamente al mondo creature con l’unico ed esclusivo scopo di annientarle per poi farle a pezzi destinandole alla masticazione dei consumatori, allora noi lo siamo completamente.

Se oggi, proprio chi ci accusa di esserlo, messo d’innanzi all’inequivocabile cospetto di sterminio legalizzato continua a scegliere la “comoda” indifferenza o peggio ancora continua a ridicolizzarne il loro dolore, allora si, allora noi siamo davvero dei veri estremisti.

Fieri ed orgogliosi di esserlo.

Gaspare Messina