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Bold Native – Film sulla Liberazione Animale

Trama del film BOLD NATIVE:
Charlie Cranehill, un liberatore di animali ricercato dal governo degli Stati Uniti e accusato di terrorismo, emerge dalla clandestinità per coordinare una serie di azioni su tutto il territorio nazionale, tutte nella stessa notte. Nel frattempo suo padre cerca di trovarlo prima che lo faccia l’FBI. Contemporaneamente una giovane donna, che lavora per un’organizzazione welfarista, cerca di lottare all’interno del sistema per ottenere un trattamento più compassionevole per gli animali negli allevamenti. Tra abolizionisti e welfaristi, Bold Native affronta il problema della schiavitù e dello sfruttamento degli Animali non-umani da diversi punti di vista, in un contesto che assume i toni del road movie.

Autofinanziato e girato da una squadra di quattro persone in luoghi reali, a volte con veri e propri attivisti, avvocati e liberatori di animali ex detenuti, il film tesse un racconto intricato del problema etico ed ecologico più importante del mondo — l’impatto e le conseguenze dello sfruttamento industriale degli Animali non-umani. E con un personaggio che deve affrontare la persecuzione e la minaccia dell’ergastolo a causa dell’Animal Enterprise Terrorism Act, per il quale i reati contro il patrimonio vengono considerati terrorismo solo se ai danni di aziende che sfruttano gli animali, il film fa luce anche sul pericolo dell’influenza che le multinazionali esercitano sulla legge.

Bold Native può essere visto gratuitamente e in FULL HD su boldnative.com/

Bold Native, scritto e diretto da Denis Henry Hennely, è il primo film di finzione che si occupa dell’Animal Liberation Front in modo politicamente astuto, accessibile, e allo stesso tempo cinematograficamente bello. Come in un film commerciale, gli attori sono sexy e talentuosi, e la trama si evolve in un modo che anche il carnista più fanatico troverebbe eccitante e piacevole. I federali cattureranno questi Vegan mascherati prima che rovescino l’impero della carne industriale? Riusciranno i nostri eroi a impegnarsi in un altro rapporto a tre prima di svuotare e dare alle fiamme quell’allevamento di galline?

C’è qualcosa da dire di un film che molto probabilmente raggiungerà un pubblico più ampio rispetto a un documentario o un comunicato dell’A.L.F.. È giunto il momento per il soggetto di ricevere più attenzione cinematografica professionale, considerando la quantità di atti di sabotaggio economico importante compiuti negli ultimi 20 anni da parte di liberatori di animali, e il budget federale di miliardi per fermare l’A.L.F.. Anche se il film non ritrae accuratamente la cultura della sicurezza dell’organizzazione clandestina, è emozionante, e spezza gli stereotipi – e gli slogan governativi – sulla violenza, il terrorismo, e la Liberazione Animale, rivelando un mondo di libertà e indipendenza dietro l’allevamento di tutti i giorni.

Curiosità, la presenza nel film di alcuni volti veri del movimento di Liberazione Animale americano, tra cui: Shannon Keith, avvocato difensore di molti attivisti (tra cui Kevin Kjonaas degli Shac7), Chris DeRose, attivista e fondatore di Last Chance For Animals, Peter Young, redattore di voiceofthevoiceless.org, rinchiuso in passato in carcere per diverse azioni di liberazione in allevamenti di visoni, Odette Wilkens, direttrice di Equal Justice Alliance, la cui missione è abrogare l’Animal Enterprise Terrorism Act.

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